Chi siamo

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Radio Covid è una webradio tematica, un nuovo progetto editoriale che nasce per far fronte al bisogno informativo sul Covid-19.
Il nostro è un talk di approfondimento che punta a costruire, con i nostri ospiti, una narrazione differente da quella dei media mainstream.
In questo stato emergenziale permanente è nata l’esigenza con altri amici e colleghi di costruire un nuovo percorso editoriale che possa essere un pretesto per occuparci della crisi sanitaria da un altro punto di vista, il nostro, di studiosi di scienze sociali e giornalisti d’inchiesta.
Il progetto Radio Covid coinvolge, in special modo, accademici, giornalisti, studiosi ed esperti, ma anche operatori in prima linea, tra i quali annoveriamo quelli che hanno già partecipato alle nostre dirette o hanno dato la loro disponibilità per le prossime puntate:

Giorgio Zanchini, Edoardo Novelli, Davide Bubbico, Adalgiso Amendola, Paolo Diana, Paolo Landri, Maurizio Sibilio, Fabrizio Battistelli, Nicola Labanca, Gerardo Melchionda, Marcello Ravveduto, Tommaso Battaglini, Roberto Cipriani, Paolo Montesperelli, Sabrina Garofalo, Sara Manisera, Marco Omizzolo, Andrea Borghini, Francesca Vianello, Luca Bifulco, Vito Borrelli, Laura Leonardi, Guido Giarelli, Emmanuele Pavolini, Pasquale Passamano, Giorgio Osti.

Vogliamo dare voce, quindi, a tutti quei ricercatori, esperti, giornalisti e testimoni che di fronte all’emergenza Coronavirus hanno iniziato a sviluppare immediatamente una riflessione originale e vogliono condividerla con noi.

La Generazione Covid

Si fa un po’ di confusione tra gli esperti che si succedono in TV e sui giornali e quelli che propone Radio Covid. Sui media mainstream stiamo vedendo soprattutto medici, epidemiologi, fisici, matematici, qualche statistico, politici e giornalisti.
Ascoltiamo e leggiamo centinaia di testimonianze da chi è in prima linea, ma anche da persone comuni intervistate nelle loro case, con le loro famiglie. Poi, inoltre, ci sono i social dove la gente fa sentire la propria voce.
Noi sosteniamo che in questo dibattito manchino le voci di quegli esperti che studiano i fenomeni sociali in divenire, di coloro che studiano la società e i fatti sociali, di quelli che studiano le organizzazioni, le istituzioni e le politiche pubbliche, di chi fa ricerca sul campo e raccoglie le opinioni della gente operativizzandole in valori, atteggiamenti, credenze osservando il mutamento sociale e le trasformazioni sociali.
Le cosiddette Scienze sociali sono da sempre marginalizzate perché non fanno opinione: la doxa non è il fine della ricerca sociale. I ricercatori sociali non producono opinioni, ma affermazioni dotate di un sostegno empirico, che è anche uno dei principi del giornalismo d’inchiesta.
Non a caso uno dei primi grandi sociologi della Scuola di Chicago, Robert Park, all’inizio del XX secolo, prima di diventare sociologo, era un giornalista. In questo momento ci serve riflessività, persone che ragionino, che articolino un pensiero, una riflessione altrimenti verremmo surclassati da un overload di informazioni. Bisogna avanzare step by step: non possiamo rischiare di buttare tutto nel calderone.
Quindi, chi fa parte della Generazione Covid? Una risposta potrebbe essere sviluppata per classi di età: sicuramente rientrano nella Generazione Covid tutti gli under 30 in Italia, coloro ai quali il Covid-19 ha stravolto e stravolgerà completamente la vita. Infatti, usiamo dire: la generazione della guerra e la generazione del dopoguerra. Noi, ad esempio, potremmo essere la generazione della guerra del Golfo o la generazione di Genova 2001, oppure ancora la generazione dell’11 settembre.
Ecco, il Covid-19 – come gli eventi storico-sociali citati, e di gran lunga più di questi – ha stravolto e stravolgerà completamente le nostre vite producendo un mutamento sociale epocale.
In questo contesto e in questo scenario il ruolo di un’emittente radiofonica come Radio Covid – che non ha l’obbligo di fare grandi numeri – non deve essere quello di uno sfogatoio.
Radio Covid dà spazio a persone competenti che riflettono su temi specifici in relazione al Covid-19 partendo da una sensibilità vicina alle scienze sociali.